2004 - Albisola, il reality degli artisti - Fondazione Museo Giuseppe Mazzotti 1903 Albisola

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2004 - Albisola, il reality degli artisti

IL TORNIO notiziario culturale della ceramica
il Tornio Notiziaruio Culturale della Ceramica

Un’estate a colori, anzi in bianco-blu
ALBISSOLA, IL REALITY DEGLI ARTISTI
di Roberto Giannotti



L’estate albisolese 2004 va in archivio da un punto di vista culturale con un bilancio positivo e con alcuni momenti salienti che confermano il trend degli ultimi anni: un fiorire continuo di iniziative, mostre, inaugurazioni e serate con una difficoltà, in parte anche oggettiva per il numero straordinario di eventi, nel cercare una qualche forma di coordinamento. Non ci è possibile e non è neppure nostro desiderio fare una lista, lunghissima,  di tutti gli eventi, grandi e piccoli, che hanno colorato i mesi estivi. Preferiamo prendere alcuni momenti simbolo come la grande mostra  “Bianco-Blu - 5 secoli di grande ceramica in Liguria” legata all’evento di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura. Si è trattato di un evento imponente, frutto di un grande impegno economico degli enti locali a partire dalla Provincia di Savona che, d’intesa con la Regione Liguria, ha sviluppato l’evento nato da un’idea progettuale di Cecilia Chiosi e che ha interessato esperti come Arrigo Cameirana. Si è trattato di un importante riconoscimento al valore culturale di un arte che partita da questo piccolissimo lembo di terra compreso tra Albisola e Savona si è diffusa nel Mediterraneo e in Europa raggiungendo una eccezionale notorietà. I conoscitori sanno bene le quotazioni raggiunte dalle maioliche bianco blu di Savona o Albissola nelle aste internazionali più prestigiose, e il bel catalogo dell’evento apporta ulteriore fieno in cascina, offrendo una ricaduta concreta in termini economici relativamente all’antiquariato. In più l’aver distribuito la mostra su più sedi del territorio (Palazzo del Commissario - Fortezza del Priamar a Savona, Museo Manlio Trucco di Albisola Superiore, Museo di Villa Groppallo a Vado Ligure, Villa Faraggiana ad Albisola Marina, Palazzo Ducale a Genova) va proprio nella direzione della condivisione e del coinvolgimento culturale del territorio.  Un’altra cartolina estiva da ricordare è la riapertura sia pure momentanea di Villa Jorn, spazio magico e patrimonio unico di Albisola Mare, nell’ambito dell’evento “Tribale Globale”. Ci sembra giusto citare questo momento perché si tratta di una importante opportunità da non perdere, con l’augurio che il futuro della Villa risponda ai migliori criteri di un utilizzo illuminato che lo riconsegni in primis alla cittadinanza e quindi alla cultura. Auspichiamo che il Comune di Albisola Mare sappia al più presto elaborare un progetto culturale coordinato che comprenda tutte le sue risorse (Villa Jorn, il Museo Civico d’arte Contemporanea e la Fornace Alba Docilia). È oltremodo necessario e improrogabile.
Non dimentichiamo poi Pozzo Garitta che è ritornato a nuova vita.
Il Circolo degli Artisti, Pozzo Garitta 11 (associazione culturale il cui motore è fra gli altri Marco Tortatolo) e lo studio che fu di Lucio Fontana in Pozzo Garitta ospitano continuamente mostre e iniziative d’arte che fanno rivivere l’antico borgo di Marina. Dunque niente nostalgie e sentimentalismi, ma grande impegno per continuare sulla strada dell’arte aperta dai maestri degli anni ’50. Detto questo ci fermiamo, sapendo già di scontentare qualcuno. Già Salino aveva dato la sua definizione di Albisola e Tullio Mazzotti ha più volte elencato la straordinaria densità di gallerie, artisti, situazioni legate all’arte. Io aggiungerei che Albisola è una sorta di reality, potremmo chiamarla “L’isola degli artisti” o “Ceramic Farm”, per quanti sono ad occuparsi d’arte in uno spazio così piccolo, talmente piccolo dove possiamo vivere quotidianamente gli eventi e le polemiche dei partecipanti ognuno dei quali sembra avere la “ricetta per Albisola”.
La sfida futura è quella di riuscire a “fare rete”, in modo più coordinato, tra tutte le migliori forze presenti sul campo. E’ una bella sfida anche per i Sindaci e i due nuovi assessori alla cultura delle Albisole, che in teoria dovrebbero rinunciare a tutti i loro sabati e domeniche da qui alla fine del mandato per presenziare alle mostre e ai quali tutti quanti insieme rompiamo perennemente le scatole: scusateci sin da adesso e cercate di capirci, abbiamo solo voglia di fare la nostra parte per Albisola.




 
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