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FONDAZIONE MUSEO GIUSEPPE MAZZOTTI 1903
Pensare arte, parlare d'arte, fare arte nell'estate 2004
di Silvia Campese
Nella foto, da sinistra Philippe Daverio, Bruna Magi e Tullio Mazzotti
Se i sentimenti di meraviglia e stupore erano il fine del giardino barocco, dove arte e natura si intrecciavano in un magico e sensuale gioco di alternanze, nel Giardino Museo Giuseppe Mazzotti 1903 l’arte e la storia sembrano armonizzarsi con il verde e gli alberi, infondendo una quiete innata nel visitatore. Quiete ideale per pensare arte, parlare d’arte, fare arte.
Così, come in un happening senza barriera divisoria tra pubblico e artisti, o semplicemente come in un salotto tra amici, si è svolto il 3 agosto scorso l’incontro col critico d’arte Philippe Daverio, organizzato dalla Fondazione Mazzotti nell’ambito della quarta “Serata d’Arte per Albisola”. Un evento particolare e intenso in tanti sensi. Prima di tutto per i contenuti. Bruna Magi ha saputo stimolare l’ospite, coinvolgendo il pubblico e invitandolo a interagire, toccando vari argomenti: l’arte, la ceramica, le nuove concezioni espositive e museali con confronti tra le realtà albisolesi e altre situazioni italiane e con particolari riferimenti al Museo Pecci di Prato.
Un incontro a cui hanno partecipato attivamente Tullio Mazzotti, Roberto Giannotti e i membri della Fondazione, ma - ecco l’altra grande ricchezza della serata - un ampio numero di persone non soltanto costituite da addetti ai lavori. Il Giardino Museo Giuseppe Mazzotti 1903 si è così aperto alla gente: agli esperti d’arte in primis, ma anche e soprattutto agli amanti della cultura e della ceramica, interessati a capire, ragionare, confrontarsi, scontrarsi per generare una nuova sintesi sulla concezione del linguaggio artistico contemporaneo, basato su un solido legame con la storia e il passato.
Con Daverio si è raggiunto un altro obiettivo: non soltanto Albisola ha conosciuto il famoso critico d’arte, ma Daverio stesso ha conosciuto Albisola. Uno scambio reciproco da cui potranno nascere legami e idee nuove che permetteranno di far conoscere ulteriormente nel mondo dell’arte le fabbriche, le gallerie d’arte, i musei e gli eventi albisolesi.
Ma la Fondazione Giuseppe Mazzotti 1903 lavora per “costruire” il futuro artistico proprio e della propria città ripensando, analizzando, studiando e capendo la storia, il passato, inteso come percorso individuale e collettivo. In questo senso grande rilievo ha assunto un’altra serata estiva nel Giardino che ospita il grande coccodrillo di Lucio Fontana: la presentazione del secondo tomo della monografia dedicata ai cento anno di attività della Fabbrica, dal titolo “Immagini di Ceramica”.
Il volume, (il primo è stato presentato nel 2003, anno del centenario), curato da Antonella Marotta e Riccardo Zelatore, analizza la produzione ceramica dell’azienda, in parallelo ad una ricerca sull’evoluzione del prodotto e del mercato, partendo dalla documentazione di un patrimonio artigianale unico in Italia nel campo della ceramica con calchi, disegni preparatori, bozzetti e campionature. Un’opera rivolta agli artisti e agli artigiani albisolesi e savonesi, ma anche ai pubblici amministratori e agli studiosi di economia affinché riflettano su un importante pezzo di storia che, attraverso il rinnovamento dell’arte, sa ancora oggi trovare il linguaggio giusto per parlare e fare ceramica.
Ha chiuso l’elenco degli eventi estivi del Giardino Museo, l’esposizione personale di Riccardo Giraudo, segnalato dalla giuria della quarta Rassegna Nazionale “Albisola Città d’Arte e Ceramica” organizzata dal Circolo Nicolò Poggi, nel giugno 2004, nel Museo Civico D’Arte Contemporanea di Albisola.